Negli ultimi anni, il mercato del vino in Corea del Sud ha registrato un progresso costante e c’è un crescente affetto per i vini italiani. Per sfruttare questa opportunità di massimizzazione del consumo di uva e continuare ad aumentare nel prossimo decennio, i produttori di vino italiani dovranno tenere conto ed essere strategici mentre si espandono nel mercato sudcoreano, in base alle preferenze culturali e mutevoli dei consumatori.
Istruzione e accessibilità: avvicinare i consumatori sudcoreani al vino italiano
I consumatori in Corea del Sud stanno lentamente abbandonando le loro preferenze per bevande convenzionali come soju (liquore locale) e birra e quindi ora ormai esiste un mercato per bevande alcoliche come il vino. Il vino italiano che ha caratteristiche molto diverse e le specialità peculiari nelle varie regioni del Paese, è destinata però ad essere un’offerta complessa per il pubblico che non ha esperienza con i vari aspetti del vino italiano.
Per far diventare i sudcoreani dei consumatori più numerosi è necessario dare in modo che siano adeguatamente informati relativamente alla disponibilità di quei vini italiani non ancora conosciuti al grande pubblico e su come dovrebbero essere essi consumati. Organizzare degustazioni di vino insieme a sommelier specializzati locali e sviluppare materiale didattico in lingua coreana sono misure efficaci. Inoltre, sarebbe molto efficace collaborare con alcune scuole di gastronomia, poiché una parte dell’istruzione sui vini italiani potrebbe essere inclusa anche come videolezioni.
Utilizzare la rete per diffondere ogni materiale, che si tratti di informazioni o storie, incentrato sui sapori dei vini italiani potrebbe anche essere efficace, poiché i sudcoreani sono molto attivi. Tali video potrebbero essere brevi clip o conversazioni con viticoltori italiani tradotte/sottotitolate in coreano e servire a migliorare l’esperienza della cultura del vino.
Modificare il prodotto per soddisfare le preferenze locali
E’ stato osservato che i clienti sudcoreani preferiscono tipi di vino delicati, tendenti al dolce e a basso contenuto di alcol, come i rossi leggeri e i bianchi ricercati. A questo proposito, i produttori italiani devono controllare insieme a questi sottoinsiemi altre varietà di mercato come il Dolcetto, il Valpolicella o il Verdicchio. Prosecco leggero e rinfrescante, i vini spumanti stanno diventando più popolari per la loro sensazione di leggerezza e possono quindi essere utilizzati in incontri informali.
Tuttavia, non bisogna dimenticare i vini che contengono una struttura più grande, come i famosi vini rossi toscani o piemontesi, che possono essere venduti nella categoria premium per le occasioni speciali. È importante avere prodotti che soddisfino sia i mercati vinicoli di fascia bassa che quelli di lusso per aumentare le possibilità di attrarre il maggior numero possibile di clienti diversi.
Introduzione all’abbinamento gastronomico con i vini italiani in Corea
In Corea, il cibo è un pilastro essenziale delle maledizioni quotidiane e sociali. Pertanto, i vini italiani possono essere commercializzati efficacemente alla popolazione coreana proponendo abbinamenti dei vini italiani con il cibo coreano. Alcuni abbinamenti potrebbero essere i seguenti:
Il Prosecco è un abbinamento eccellente con cibi fritti leggeri e snelli come il pajeon (pancake di cipolle verdi).
Il Samgyeopsal (pancetta di maiale alla griglia) è apprezzato con il Chianti poiché la sua acidità aiuta a tagliare la ricchezza grassa della carne.
L’Hoe (pesce crudo) si sposa bene con il Vermentino poiché è rinfrescante e ha note citriche.
Allontanandosi dalle normali e comuni associazioni, i produttori italiani devono anche cercare partnership con ristoranti e chef locali e sviluppare nuove ricette che incorporino la cucina italiana e coreana, posizionando il vino come uno dei nuovi approcci alla cucina.
Promozione del biologico e della sostenibilità nel turismo e nell’enologia
In Corea, un numero crescente di popolazione si sta orientando verso alimenti biologici e sostenibili e questa tendenza si sta estendendo anche all’industria vinicola. La popolazione più giovane, in particolare, è più interessata a prodotti eco-compatibili e orientati alla salute.
Questa tendenza crescente dovrebbe essere abbracciata dai produttori italiani intensificando la produzione di vini biologici, biodinamici e naturali e informando sui metodi sostenibili dei vigneti. Il marketing dovrebbe essere “aperto” e focalizzato sulla creazione di una buona immagine che mostri la necessità di proteggere l’ambiente, che è molto importante per determinati segmenti di mercato e consumatori.
Sinergia tra canali di vendita online e offline
I consumatori in Corea del Sud sono relativamente propensi a fare acquisti online, incluso l’acquisto di bevande alcoliche. Il numero di consumatori che utilizzano l’e-commerce del vino sta aumentando drasticamente e i produttori italiani devono collaborare con queste piattaforme per aumentare la loro visibilità. Il mercato sudcoreano può essere ispirato a portare vendite superiori realizzando confezioni regalo attraenti e a tema o kit di degustazione con vini assortiti provenienti da diverse aree geografiche d’Italia.
Allo stesso tempo, i negozi fisici di vino e i grandi supermercati continuano a svolgere un ruolo cruciale, soprattutto quando i consumatori vogliono vedere e toccare il prodotto prima di acquistarlo. Avere una presenza costante e di qualità in questi canali offline è essenziale per rafforzare la reputazione del vino italiano.
Creare esperienze uniche attraverso il marketing di lusso
In Corea del Sud, il vino è strettamente associato al lusso e alla raffinatezza, soprattutto tra i consumatori più maturi e benestanti. I produttori di vini premium, come Barolo, Brunello di Montalcino o Amarone, dovrebbero concentrarsi su strategie di marketing che enfatizzino il prestigio e l’esclusività dei loro prodotti. Eventi privati, degustazioni VIP e collaborazioni con hotel di lusso e ristoranti stellati Michelin sono modi efficaci per attrarre questo segmento di mercato.
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